Il Radon 222 è uno dei gas radioattivi rari presenti in natura con caratteristiche tali che, emettendo radiazioni ionizzanti pericolose per l’organismo umano, possono comportare, nel tempo, insorgenze di tumori a livello polmonare.
In Italia, così come in Europa, le misure per quantificare il Radon eventualmente presente negli ambienti frequentati dalle persone, sono previste a livello normativo (D.Lgs. 230/95 – D.Lgs. 241/00 e s.m.i.). Tali misure risultano un obbligo per tutte quelle Aziende in cui è possibile prevedere una eventuale presenza di Radon (seminterrati ed aree costruite con materiali di origine vulcanica); tali luoghi possono essere, ad esempio: catacombe, supermercati, banche, musei, terme, biblioteche, centri commerciali, uffici vari, ecc.
Il Protocollo di misura prevede:
- Una prima fase durante la quale viene svolto un sopralluogo tecnico acquisendo: la planimetria dell’area di interesse, informazioni sul numero di lavoratori e/o persone che stazionano negli ambienti oggetto della misura, campionamenti in real time (a breve termine) eseguiti attraverso un opportuno strumento di misura portatile basato su cella di tipo Lucas;
- Una seconda fase durante la quale viene eseguita una campagna di misura in continuo (a lungo termine) con il posizionamento, da parte del’EQ, di opportuni dosimetri a traccia o CR39 negli ambienti e nelle posizioni ritenute più significative dal punto di vista radioprotezionistico;
- Una terza fase di elaborazione dei dati ottenuti con la consegna di una scheda tecnica relativa a: metodi di misura impiegati; punti di misura (funzione dell’ambiente di lavoro presente) individuati su opportuna planimetria; valori riscontrati espressi in Bq/m3 confrontati con quanto previsto dalla normativa in vigore; commenti e soluzioni tecniche (azioni di bonifica) per risolvere eventuali superamenti dei limiti di legge riscontrati; certificati di calibrazione degli strumenti di misura impiegati; firma da parte dell’Esperto Qualificato III Grado – Responsabile Tecnico delle misure che garantisce l’affidabilità del dato al committente.
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